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Hip hop e processi educativi: al via la sperimentazione in cinque città italiane con “Keep It Real – Comunità in cammino”

KIR - generale

Hip hop e processi educativi: al via la sperimentazione in cinque città italiane con "Keep It Real - Comunità in cammino"

Milano, Bologna, Roma, Napoli e Cosenza. Parte da qui il progetto triennale che coinvolge sei rapper, cinque associazioni e un team di docenti e ricercatori universitari per sperimentare e studiare l'efficacia dell'Hip Hop come ambiente di educazione non formale in contesti di marginalità sociale
Con Kiave, kyodo, Aku, Oyoshe, Low-dato e Dongocò, il progetto è promosso da ÀP - Antimafia Pop Academy ed è realizzato insieme a Formattart, Caracò, Maestri di Strada e Strade di Casa, con il sostegno di Fondazione Alta Mane Italia

Roma, 15 ottobre 2024 – Parte ufficialmente Keep It Real – Comunità in Cammino, l’innovativo progetto triennale che sperimenta e studia l’efficacia dei principi base della cultura Hip Hop come ambiente di educazione non formale per contrastare la povertà educativa e culturale nei contesti di marginalità sociale. Il progetto unisce sei rapper della scena italiana – Kiave, Kyodo, Aku, Oyoshe, Low_dato e Dongocò – cinque associazioni –  Formattart, Caracò, ÀP – Antimafia Pop Academy, Maestri di Strada e Strade di Casa cinque città – Milano, Bologna, Roma, Napoli e Cosenza – e un team di ricercatori universitari provenienti dai principali atenei delle città coinvolte.

Promosso da ÀP – Antimafia Pop Academy e sostenuto dalla Fondazione Alta Mane Italia, il progetto nasce nell’ambito della più ampia rete nazionale Keep It Real per la valorizzazione dell’Hip Hop come strumento educativo, grazie alla sinergia tra artisti, associazioni, università e organizzazioni del Terzo settore già impegnati in progetti con minori e adolescenti che vivono una situazione di disagio economico e sociale.

Un progetto unico e ambizioso

La collaborazione tra le associazioni Formattart, Caracò, ÀP – Antimafia Pop Academy, Maestri di Strada e Strade di Casa, insieme al team di ricercatori universitari provenienti dai principali atenei di Milano, Roma, Napoli e Cosenza, mira ad attuare nuovi processi educativi, costruire un modello replicabile e validato a livello accademico e a promuovere la costruzione di un nuovo immaginario e di un nuovo racconto dell’hip hop capace di andare oltre il binomio musica-violenza e rapper/trapper-baby gang. 

Attraverso laboratori di Hip Hop, che vedranno alternarsi momenti di ascolto, confronto, scrittura creativa e produzione musicale, unitamente a un ciclo di masterclass tenuto dal rapper Kento, i giovani avranno l’opportunità di sviluppare competenze artistiche, sociali e personali e di riflettere collettivamente su temi a loro vicini e di grande attualità.  

«Keep It Real – Comunità in Cammino – spiega Pasquale Grosso, presidente di ÀP – Antimafia Pop Academy, associazione capofila del progetto – è un progetto che ha a cuore il benessere e l’inclusione sociale dei giovani che vivono in aree a rischio e che crede fermamente nell’Hip Hop come veicolo di espressione personale, confronto e crescita. In quei contesti, con i suoi valori di comunità, autenticità e condivisione, l’Hip Hop si rivela quasi sempre un potente strumento per superare le barriere sociali e culturali, promuovendo l’empowerment personale e collettivo. Il suo potenziale è ciò che con questo progetto vogliamo valorizzare e studiare».

Un viaggio tra cinque città italiane

Milano, Bologna, Roma, Napoli, Cosenza. Ogni città coinvolta rappresenta un tassello fondamentale nel mosaico del progetto per i contesti periferici – Corvetto (MI), Barca Reno (BO), Lamaro (RM), Ponticelli (NA), Via Oberdan (CS) – ad alta densità popolare, accomunati da elevati tassi di dispersione scolastica e povertà assoluta e caratterizzati da una forte presenza della criminalità organizzata. 

Residenzialità educativa come approccio centrale

A differenza di iniziative sporadiche, Keep It Real promuove un modello di residenzialità educativa, con una presenza costante e continuativa nei territori. I laboratori si svilupperanno nei quattro centri di aggregazione giovanile e in una scuola di “frontiera” delle aree coinvolte, diventando punti di riferimento per l’intera comunità educante e offrendo ai giovani opportunità di crescita, espressione e orientamento artistico.

Perché l’Hip Hop?

Da tempo è in atto nella società un processo di progressiva atomizzazione dei rapporti sociali che vede prevalere la dimensione individuale e individualista a scapito di quella comunitaria. L’Hip Hop, nato in contesti di emarginazione, è simbolo di espressione autentica e costruzione di comunità. Le jam, le battles di freestyle e le sessioni di breakdance non sono solo manifestazioni artistiche, ma veri e propri rituali sociali. 

Il progetto, che unisce Nord e Sud Italia, contribuendo anche a rafforzare la rete nazionale Keep It Real, si fonda su questi valori, invitando i giovani a non rinnegare il proprio Sé ma a metterlo in gioco in spazi collettivi e dinamiche di gruppo fatte di relazioni, solidarietà e fiducia.

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